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La rinuncia a guarire nella medicina moderna (ufficiale e alternativa)

Si può essere sorpresi di apprendere che è dimostrato che la maggior parte dei farmaci sono pericolosi per la salute umana, ma allo stesso tempo c'è un grosso problema anche nel modo in cui le persone si rivolgono alle medicine alternative.

Il problema di cui parliamo non è in questi stessi rimedi, differentemente efficaci in relazione alle patologie per cui sono utilizzati, ma piuttosto nel modo in cui la gente li usa per affrontare tali patologie.

Per spiegare più precisamente cosa intendiamo, diamo uno sguardo più da vicino a come le persone vedono la prescrizione di farmaci: il punto di vista predominante è che quando una persona ha una malattia (o vari sintomi che sono stati etichettati come malattia) la cura assumendo il farmaco indicato per quella patologia. Ciò di cui le persone non sono al corrente però è che la maggior parte dei farmaci si limita a mascherare i sintomi della malattia, con precisi e quindi settoriali meccanismi d'azione, ma raramente risolvono i problemi a monte che causano/sostengono la malattia.

Da qui deriva il grande fallimento della medicina convenzionale, e si sposta sui pazienti la responsabilità dei risultati della terapia farmacologica. In altre parole, l'assunzione di una medicina non sempre significa che ci si sta prendendo cura di se stessi.

Diciamolo chiaro: la stragrande maggioranza delle malattie croniche sono causate da scelte errate fatte dai pazienti stessi durante la loro vita. In genere queste sono scelte relative all'alimentazione, l'abuso di sostanze, come la nicotina, il caffè o le droghe, e ultimi ma ancor più importanti la scarsità di esercizio fisico, di riposo inteso come relax, e sonno regolari.

Nonostante ciò, i pazienti insistono ancora sulla ricerca di cure esterne, rimedi che allontanino i sintomi nel più breve tempo possibile: ciò ha contribuito alla popolarità dei farmaci ed allo strapotere dell'industria farmaceutica, che è un bene perché produce progresso nella ricerca, ma un male se si perde di vista il valore reale della salute.

 

La stragrande maggioranza delle malattie croniche sono causate da scelte errate fatte dai pazienti stessi durante la loro vita

 

Detto questo, ancora più sorprendente è che lo stesso problema esiste (anche se in misura minore) in materia di rimedi naturali e medicina alternativa, perché anche in questo caso medici e pazienti visualizzano le soluzioni naturali allo stesso modo della medicina convenzionale.

Il problema maggiore dei pazienti è che non riescono a riconoscere la causa interna del loro dolore o non riescono a riconoscere il loro ruolo predominante nella creazione della malattia, e nella guarigione quindi. In conclusione entrambe le tipologie di medicina non possono essere utili se non si apportano modifiche allo stile di vita e se non si è disposti a modificare la prospettiva mentale (ad esempio cambiamenti nella dieta, una maggiore esposizione alla luce solare, la ripresa dell'allenamento, la riduzione dell'utilizzo di sostanze nocive di cui si tende ad abusare, la regolarità del sonno, la cura del proprio stato energetico, fisico e psichico, e così via).

 

Entrambe le tipologie di medicina non possono essere utili se non si apportano modifiche allo stile di vita e se non si è disposti a modificare la prospettiva mentale

 

Tutto ciò è estremamente frustrante soprattutto per i professionisti della medicina alternativa, olistica, erboristi, nutrizionisti, ecc che vogliono aiutare i loro pazienti, ma la maggior parte di questi in realtà non è alla ricerca di soluzioni a lungo termine: si assiste ancora spesso alla ricerca di un mascheramento a breve termine dei loro sintomi attraverso l'utilizzo di prodotti che, "diversamente dai farmaci, non dovrebbero avere effetti collaterali".

Bisogna cominciare un processo di educazione per insegnare alle persone il valore della nutrizione, della qualità dei cibi e di come andrebbero cucinati, per mostrare loro la saggezza di fare nuove scelte circa abitudini di vita e dipendenze chimiche e psicologiche, che le porterebbero ad una vita più salutare e più duratura, o quanto meno, se non altro, più consapevole.

 

Bisogna tornare ad insistere nel mettere il paziente al centro del processo di guarigione

 

Ci sono due grandi sfide per l'attuazione di questo processo.

  1. Innanzitutto, educare i pazienti richiede tempo, tempo che entrambi i medici, convenzionali e professionisti alternativi, non hanno, o che comunque risulterebbe molto costoso.

  2. In secondo luogo, alla maggior parte dei pazienti non interessa intraprendere questo percorso. La grande maggioranza dei pazienti non è alla ricerca di essere educata, non vuole cambiare il suo stile di vita, per sostituirlo con nuove abitudini ai loro occhi troppo scomode o poco familiari. E per molte persone, il disagio include alzarsi dal divano, spegnere la TV, andare fuori a fare una passeggiata, e così via. Per un sacco di gente, è scomodo smettere di bere il caffè ogni mattina, smettere di fumare sigarette, rinunciare a zuccheri raffinati o bibite o pane bianco e altri cibi eccessivamente raffinati.

La medicina alternativa non è migliore della medicina convenzionale se si trattano le terapie come una copertura temporanea per un insieme di sintomi.

Allo stesso tempo l'insegnamento delle terapie mediche alternative nel nostro paese è troppo tecnico, e manca una vera e propria arte.

Rischia di profilarsi l'idea che l'agopuntura è fondamentalmente un sistema di punti con caratteristiche particolari dal punto di vista biofisico, che possono giovare a determinati sintomi: mettere un ago sul punto P6 per questo problema, o Fegato 3 per quel problema, e così via. Questa non è agopuntura e non ha alcuna attinenza con la vera agopuntura praticata in Corea, Giappone, Taiwan e Cina.

Ecco perchè recarsi a studiare in Asia o apprendere l'agopuntura da un medico nativo asiatico è fondamentale per applicare questa tecnica in maniera efficace, con cognizione di causa, senza confondere tra loro sistemi differenti.

 

Con un vero agopuntore, che applica un ragionamento tradizionale, ogni trattamento è diverso, ogni paziente è unico, perchè unica è la sua storia

 

Con un vero agopuntore, che applica un ragionamento tradizionale, ogni trattamento è diverso, ogni paziente è unico, perchè unica è la sua storia. L'agopuntura è un arte curativa, all'interno di un modo di comprender la realtà fisica in cui viviamo, non una competenza tecnica da sfruttare opportunisticamente.

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